Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, II.djvu/207

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date qui (secondo il solito) al Granduca da una delle principali famiglie di Pisa. Addio, Paolina mia: bacia le mani per me a Babbo e a Mamma, e dì tante cose ai fratelli. Scrivimi subito subito.

1212. Di Antonietta Tommasini.
Bologna 21 Gennajo 1828.

Pregiatissimo Amico Se voi vedete i miei caratteri attribuitelo a quella molta amicizia che ho per voi la quale mi tiene in qualche timore intorno allo stato di vostra salute. Qui fa una stagione assai rigida, e mi fa temere che pure a Pisa l’atmosfera non sia a quel grado di temperatura che vi è tanto necessario per passare meno male la vita. Ah come è penoso lo stato d’incertezza che si prova temendo che non siano felici le per- sone care al nostro cuore! Siatemi voi cortese collo scrivere due righe le quali m’assicurino della vostra posizione. Io ve ne sarò riconoscente oltre ogni dire: e se il potete ditemi in quali studii vi state occupando: così potrò in parte riparare al molto danno che mi viene essendo priva della vostra dottissima compagnia. Venga la bella stagione la quale io sollecito co’ miei fervidi voti, sperando che questa vi ricondurrà fra noi in questa città per qualche tempo. Se vi occorresse di vedere la famiglia Pazzini, pregovi di ricordarmi ad essa con quella bontà ch’è propria del vostro animo. Mio marito vi riverisce distintamente: Emi- lietto vi ritorna molti baci di cuore. Sono, e per sempre Vostra aff.ma Amica Antonietta Tommasini

1213. Di Carlo Pepoli.
[Di Boi." 27 G.° 1828]

C. A. Io ti domandava licenza d’intitolarti alquanti versi scritti all’Eremo in morte della Strocchi,1 ed alcuni altri scritti a forma d’Epistola. La