Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, II.djvu/235

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1241. Di Antonietta Tommasini.
[s.d., ma Bologna, prima metà di aprile 1828]

Caro Leopardi. Il Professore Piccolo ha desiderato ch’io l’accom- pagni con una mia lettera per voi: non ho potuto ricusarmi: imperoc- ché Egli è Greco, liberale, e ricco di molto sapere. Con tali titoli so di certo che non gli potrà mancare la vostra benevolenza, alla quale lo raccomando caldamente. Vi ringrazio del dono che fatto mi avete coll’ultima vostra: le lodi che con tanta generosità mi compartite, mi tengono di lieto animo, e mi confortano maggiormente a poterle meritare con giustizia. Ilo 11 piacere di dirvi che questo inverno l’ho passato meno male degli altri. Fatemi più lieta voi, mio buon amico, coll’assicurarmi che state meno male che per lo passato: così farete paghi i miei voti, i quali sono che possiate essere sempre felice. Mio marito vi ritorna i più distinti saluti, e vi assicura ch’egli vi ama di vero cuore, e che vi stima immensa- mente: ed il mio Emilietto, vi bacia più volte col trasporto dell’animo. Addio La vostra Antonietta Tommasini

1242. Di Antonio Fortunato Stella.
Milano 12 ap.lc 1828

Signore ed Amico amatiss.mo Stava appunto per ricercar sue nuove, quando mi giunse la caris- sima sua 31 dello scorso. Io vorrei sentirla a star bene assolutamente, e non piuttosto bene che male. Possa aver io questo contento nella vicinissima buona stagione, e il contento inoltre di rivederla come nello scorso anno, e ricevere la Crestomazia poetica, come ricevei allora quella dei prosatori. Mentre mi nutro di questa lusinga, favorisca dirmi per quando crede ch’essa Crestomazia poetica sarà terminata. Tutti i miei la riveriscono, e in particolare il mio Luigi, già dive- nuto padre d’un bel maschiotto.