Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, II.djvu/271

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illusione e vertigine, e con essa la tribolazione di tutta la vita è il sudare di chi combatte per una sicura vittoria. Fratanto Iddio vi cuopra con la Sua Benedizione vro Amorosissimo Padre. Paolina che non ha avuto cuore di scrivervi da lungo tempo vi prega a ricordarvi, prima di partire da Firenze, di empire le vostre saccoccie d’acqua d’odore a sue spese. Vi ringrazio del bigliettino che mi avete scritto. Addio Vostro Fratello Pier Francesco.

1289. Di Giovanni Rosini.
[Pisa, 23 Giugno 1828]

A. C. Ricevei e vi ringrazio. Eccovi la fine del cap. 8.1 Qua si bolle stra- namente. Fate buon S. Gio. V.G.R. 23 Giugno 1828 Siamo in gran querele col Paoli. Da Poerio ne saprete il soggetto.

1290. A Monaldo Leopardi.
Firenze 24 Giugno 1828.

Mio caro Papà. Ebbi il suo libretto, spedito il giorno 14, e poi coll’ordinario seguente mi giunse la carissima sua dei 10. Da questo Ella vede quanto possiamo fidarci della posta. Spero intanto, che Ella abbia ricevute le mie del 10 e del 17. Ho mostrato qui il suo libretto1 ad alcuni letterati, e Vieus- seux mi ha detto di voler farlo annunziare nell’Antologia. Lo farò vedere anche ad altri. Desidererei di sapere se quei testi antichi sono tutte finzioni, come mi pare che Ella mi dicesse