del primo, o se ve ne sono dei veri. Certo che, se sono finti,
son fatti con tanto ingegno, che ingannerebbero anche i meglio
intendenti. Quanto al dirmi di aver dubitato che la cosa mi
dispiacesse, credo certo che Ella abbia voluto scherzare; e però
non aggiungo altro in tal proposito.
Reinhold è andato Ministro del suo Re presso la Confedera-
zione Svizzera, posto assai stimato. Passando per Pisa, non mi
potè vedere, benché in Firenze si fosse fatto dare il mio indi-
rizzo; ma ha lasciato qui i suoi saluti, ed in particolare per Lei.
La prego de’ miei saluti cordiali alla famiglia Antici subito che
sarà arrivata. Può immaginare se è possibile che io mi dimenti-
chi di chi è stato e sarà il soggetto delle nostre lagrime finché vi-
vremo. Non posso abbastanza lodare la sua pietà, dei soccorsi re-
ligiosi implorati come Ella mi scrive. Iddio certamente gliene ren-
derà merito, ed esaudirà le sue e le nostre ardentissime preghiere.
Io sto qui trattenuto dal caldo più che da altro. Firenze mi
riesce malinconica al solito, e quasi mi pento di aver lasciata
quella bell’aria di Pisa. Ma in questo mese la notte è troppo
corta per poter fare un viaggio di qualche lunghezza senza pren-
der sole. Ricordi alla Mamma e ai fratelli e a se stessa
il suo Giacomo che
l’ama tanto
1291. |
Ad Adelaide Maestri. |
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Mia cara Adelaide.
Appunto, come voi immaginate, la carissima vostra dei 20
maggio mi aspettò lungamente a Firenze, perch’io era tuttavia
a Pisa, e quando l’ebbi ricevuta, non seppi dove scrivervi, se a
Parma o a Bologna. Ora mi giunge l’altra dei 13. Non so se mi
commova maggiormente la cura che vi prendete di me, e l’af-
fetto che mi mostrate, ovvero le informazioni che mi date delle
indisposizioni vostre e dell’ottimo Avvocato, delle quali mi duole
Biblioteca Comunale
Dan Diurno di Sarra
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