Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, II.djvu/272

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del primo, o se ve ne sono dei veri. Certo che, se sono finti, son fatti con tanto ingegno, che ingannerebbero anche i meglio intendenti. Quanto al dirmi di aver dubitato che la cosa mi dispiacesse, credo certo che Ella abbia voluto scherzare; e però non aggiungo altro in tal proposito. Reinhold è andato Ministro del suo Re presso la Confedera- zione Svizzera, posto assai stimato. Passando per Pisa, non mi potè vedere, benché in Firenze si fosse fatto dare il mio indi- rizzo; ma ha lasciato qui i suoi saluti, ed in particolare per Lei. La prego de’ miei saluti cordiali alla famiglia Antici subito che sarà arrivata. Può immaginare se è possibile che io mi dimenti- chi di chi è stato e sarà il soggetto delle nostre lagrime finché vi- vremo. Non posso abbastanza lodare la sua pietà, dei soccorsi re- ligiosi implorati come Ella mi scrive. Iddio certamente gliene ren- derà merito, ed esaudirà le sue e le nostre ardentissime preghiere. Io sto qui trattenuto dal caldo più che da altro. Firenze mi riesce malinconica al solito, e quasi mi pento di aver lasciata quella bell’aria di Pisa. Ma in questo mese la notte è troppo corta per poter fare un viaggio di qualche lunghezza senza pren- der sole. Ricordi alla Mamma e ai fratelli e a se stessa il suo Giacomo che l’ama tanto

1291. Ad Adelaide Maestri.
Firenze, 24 giugno 1828.

Mia cara Adelaide. Appunto, come voi immaginate, la carissima vostra dei 20 maggio mi aspettò lungamente a Firenze, perch’io era tuttavia a Pisa, e quando l’ebbi ricevuta, non seppi dove scrivervi, se a Parma o a Bologna. Ora mi giunge l’altra dei 13. Non so se mi commova maggiormente la cura che vi prendete di me, e l’af- fetto che mi mostrate, ovvero le informazioni che mi date delle indisposizioni vostre e dell’ottimo Avvocato, delle quali mi duole Biblioteca Comunale Dan Diurno di Sarra FONDI