Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, II.djvu/329

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1372. Ad Antonio Fortunato Stella.
Firenze 30 Sett. 1828

Signore ed amico amatiss. Mi vergogno veramente di averle fatto attendere per tanto tempo queste poche e misere righe di preambolo alla Cresto- mazia poetica, che troverà qui accluse. Ella penerà a crederlo, ma Io stato della mia povera salute è talmente contrario ad ogni benché minima applicazione, che anche ora, e per comporre que- ste sole due pagine, son dovuto entrare in convulsione e in una specie di febbre. Desidero ch’Ella mi dica se questo piccolo proe- mio è di sua soddisfazione, e come le riesce la Crestom. poetica. Se Ella vedesse costì il professor Martini di Torino, mi fa- rebbe grazia a riverirlo da mia parte. Io partirò da Firenze per Recanati al principio di Novem- bre. Se Ella si compiacesse di ordinare che a quell’epoca, oltre il mensile di Ottobre, mi fosse contato ancor quello di Novem- bre, quest’ultimo favore (che mi gioverebbe assai pel viaggio) colmerebbe la gratitudine che io le porto e le professo e profes- serò sempre per i tanti altri che ho ricevuti da Lei. Riverisco cordialmente la sua famiglia, e in particolare lo sposo, a cui la prego di ricordare la stima che io fo del suo inge- gno. Mi ami e mi creda

suo affettuosiss. S.re ed amico
Giacomo Leopardi
1373. Di Gian Pietro Vieusseux.
[Firenze, a dì 1. Ottobre 1828.]

G.P. Vieusseux, Direttore dell’Antologia, prega il Sig. Conte Leopardi di fargli l’onore d’intervenire alle riunioni che avranno luogo in casa sua, lunedì p.v. 6 del corrente, alle ore 8. di sera, ed ogni lunedì, sino al 24 dicembre inclusive.