1382. |
A PlERFRANCESCO LEOPARDI. |
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Pietruccio mio.
Vi lodo moltissimo che in tempo delle vacanze vi esercitiate
nel comporre; perchè il fare è il miglior modo d’imparare; e con-
tinuando così, in poco tempo verrete un brav’uomo. Quando
sarò costì, mi darete da leggere le vostre composizioni, ch’io
vedrò con gran piacere. Non vi mando per ora i versi che mi
domandate,1 perchè i miei nervi sono in uno stato che non mi
permette di comporre; ma presto accomoderemo le cose a voce,
e intanto potete lasciare in bianco il luogo pei versi, e conti-
nuare la vostra scrittura. Salutate i fratelli e baciate la mano
per me a Babbo e a Mamma. Vogliatemi bene. Addio addio.
Il vostro Giacomo.
1383. |
Di Monaldo Leopardi. |
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Mio Caro Giacomo
Oggi non ho ricevuta la vra lettera, che soglio ricévere tutte le
Domeniche, ma abbiamo veduti i vri caratteri in quella che avete scritta
a Pietruccio. Tuttavia non voglio che vi manchino le notizie nostre
le quali grazie al Signore sono buone, e oltre alle quale [sic] non avrei
niente da dirvi, se non dovessi contristarvi annunziandovi la morte
del mse Romualdo Baviera marito di vra zia.1 Raccomandatelo al
Signore. Addio carmo figlio, e Iddio accompagni la Benedizione del
vostro
Affmo Padre