Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, II.djvu/384

Da Wikisource.

tranno continuare a farlo come prima, che è tutto quello che desiderano, non sposeranno mai. Intanto la nostra Mamma serve continuamente i nostri nemici col mettere in opera tutte le pos- sibili macchine p[er] impedire a Carlo ogni relazione con Pao- lina: non pare che possa aver pace finché Carlo può dire o scri- vere a Paolina una parola. Carlo mi accerta che la Mamma non dice a Lei nè tutto, nè il vero: ed io lo credo. L’effetto di que- sti maneggi non potrebbe essere che direttamente contrario ai nostri desiderii. Il tempo e il lasciar fare quanto si può, sono (Ella lo sa bene) la miglior medicina di queste tali passioni. Essi vor- rebbero conservar la decenza come han fatto finora, non essendo- si mai visti da solo a solo: le ciarle, non fomentate e non ascol- tate, non farebbero nulla. Un’altra cosa le giuro (e Carlo l’ha pur promessa a Mamma): che neanche la disperazione potrebbe indurre Carlo e Paolina a fare un passo decisivo durante la di Lei assenza. Anche vorrei ch’Ella mi credesse, che le intenzio- ni ostili verso di Lei, sono state e sono nella Madre, nel Vicario, e forse in altri; ma non in Paolina; la quale ha operato ed opera giovanilmente, p[er] passion di cuore, e senza disegno. Se v’è entrata ambizione, è stata ambizione di galanteria, non d’altro. Perciò essa si è fatta nemica la Madre sua, più che gli altri. Io la prego necessariamente, e di cuore, a non voler fare alcun uso diretto di alcuna delle confidenze ch’io le ho fatte qui, circa le intenzioni di Paolina e di Carlo. Ella ben vede che questi sono segreti, e ch’io stesso non ne sono padrone. Altrettanto di cuore la prego a star coll’animo quieto sopra questo malau- gurato affare, il quale p[er] ora non è in punto di produr conse- guenze più che pfer] l’addietro. Quanto a me, servirei ben volen- tieri la Mamma, persuadendo Carlo a lasciar Paolina totalmente, se potessi persuaderlo: ma mi dica Ella se ha mai conosciuta, se crede che vi sia mai stata al mondo, una persona che abbia lasciata una passione per discorsi e per esortazioni. Scriverei più a lungo, ma Dio vede se gli occhi e gl’intestini mi lasciano undare avanti. Le bacio la mano, e le chiedo coll’anima la bene- dizione. Il suo Giacomo. n