Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, II.djvu/434

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gna, ove credo di rimanere circa un mese. Oh quanto sarei contenta se invece della lettera arrivaste Voi stesso! Ma non posso sperarlo. Ebbi questa consolazione una sola volta, e debbo argomentare che ciò acca- desse da errore della mia fortuna. La salute nostra al presente è buona, e le notizie che jeri ebbi di Ferdinando, il quale è rimasto a Parma, sono ottime. Egli deve scrivervi presto. Addio Addio di tutto cuore. Amate sempre La vostra Aff.ma Adelaide. Bologna adi 6 Luglio 1829 Voltate Caro Leopardi. Unisco alla lettera delPAdelaide alcune linee per dirvi che prima di partire da Parma vi scrissi una lunghissima lettera,2 nella quale vi facea molte dimande, e vi pregava di rispondermi subito. Di questa lettera io non so quale sia stato il fine: perchè mi trovo tut- tora senza vostri caratteri, la qual cosa mi tiene in molta agitazione, perciocché mi fa temere che non istiate bene di salute. Fate dunque, mio ottimo amico, che io sia presto disingannata intorno un dubbio che tanto m’addolora. Addio. Conservatemi la vostra preziosa amici- zia, come io vi sarò sempre La vostra aff.ma Amica Antonietta

1482. Ad Adelaide Maestri.
[s.d., ma Recanati, 22 luglio 1829]

Mia cara Adelaide. Fio ricevuto il dono vostro e quello di Ferdinando, colla cara vostra dei 6. Ma la risposta alla mia lettera dei 22 di maggio non mi giunse mai. Del tabacco, e di tante vostre premure amo- revoli, vi ringrazio nel miglior modo che posso, colPanimo più che colle parole, delle quali non avrei mai copia che bastasse a ciò, quando anche potessi scrivere lungamente. Dite a Ferdi- nando che la sua Orazione mi è sembrata di bellissimo stile, e piena di vero affetto; che gliene scriverò subito ch’io possa.