due libri; e gli altri due, soli che rimangono, avranno, spero, compi-
mento l’anno venturo. Ma non vorrei pubblicar l’opera prima che voi
l’aveste letta e corretta. Cento volte ho affrontato pericoli di vita senza
paura; ma il presentare al pubblico dieci libri di storia, mi fa tremare.
Ed ora che un certo gusto, tanto lontano dal mio stile, va per la Italia
fastoso e vincitore, non è possibile che piacciano i miei libri. Ho sem-
pre sperato che incontro alle pazzie della moda, sorgesse in due monu-
menti il senno del Giordani e del Leopardi; e che noi scrittorelli potes-
simo posare all’ombra di coleste moli. Ma l’uno non vuole, l’altro in
fine non potrà; i pochi e deboli resteranno esposti alle saette del roman-
ticismo.
Vi scriverò da Livorno, se pure non vi faccia fatica legger lettere:
nè dovrete rispondere finché lo scrivere vi sarà molesto; bastando che
un vostro famigliare dica in una riga, di esser giunto il mio foglio.
Addio, amico mio; credete al mio affetto ed alla mia stima per Voi;
mettetela a pruova; mi sperimenterete
Vostro affezionatiss. P. Colletta
1505. |
Di Giuseppe Melchiorri. |
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Caro Giacomo
Non prima d’ora ho potuto riscontrare la tua carina dei 20. dello
scorso Ottobre,1 a motivo che mi è giunta in Albano dove io era a
diporto per una decina di giorni. Tornato in Roma mi sono occupato
subito di te, e con sommo piacere, poiché non vedo l’ora di riabbrac-
ciarti. La camera che tu vuoi può aversi, e si può scegliere essendo-
vene molte in siti buoni, ed a prezzi assai discreti cioè dalli scudi 3.
alli 4. incirca. La difficoltà stà nella dozzina, mentre molti che affit-
tano queste stanze, non vonno assumere il peso della tavola, mentre
lo trovano incommodo. Non di meno credo di poterti situare in casa
d’un mio amico, famiglia eccellente, dove potresti avere una buona
camera al terzo piano, a mezzogiorno, luminosa, ed ariosa essendo sopra
una piccola piazza poco lontano dalla Fontana di Trevi. Queste doz-
zine sogliono pagarsi dalli E 12. ai £ 15. circa compresa la stanza, letto,