Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, II.djvu/466

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e biancheria. Non ho potuto però niente stringere poiché non sò quando verrai, nè quanto all’incirca vuoi spendere. Onde io sarei di parere, che a corso di posta mi sapesti dire quanto all’incirca vuoi spendere, e quando verrai, poiché allora io potrò tenertene in parola due o tre, e tù potrai scegliere alla tua venuta. Necessita ancora sapere per quanti mesi incirca debba contrattarsi la dozzina, giacché più il tempo è lungo, e maggior facilità si può avere nel prezzo. Sappimi dire tutto questo, ed io farò di tutto per servirti, tanto più che conosco come tu pensi, e come ami di vivere tranquillamente, e senza disturbi. Addio Caro Giacomo. Dimmi se Zio^ viene, poiché Antici mi aveva supposto, che potesse tornare. Io comunque godrò assai nella speranza di rivederti. Amami e credimi II tuo G. Melchiorri

1506. Di Giuseppe Manuzzi.
[di Firenze a’ 9 di 9bre 1829.]

Chiarissimo S.r Conte Le buone accoglienze ch’ella fece ultimamente all’operetta del mio Cesari1 mi dà animo di essere di nuovo a Lei, e pregarla con ogni effi- cacia di gradire, in testimonio dell’alta mia stima e riverenza verso lei, questi miei Cenni intorno alla Vita ed alle opere del medesimo. Dal nostro Giordani, che la saluta cordialmente, seppi testé del non troppo felice stato di sua salute, e me ne dolse e duole senza fine. Intanto ella faccia ogni opera p[er] riaversi in ottima tempera a bene delle lettere e degli amici, ed abbia sempre nel numero de’ suoi più caldi ed affettuosi estimatori

Il suo Devmo Obblmo Serv.e
Giuseppe Manuzzi

di Firenze a’ 9 di 9bfe 1829.