Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, II.djvu/506

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di Bruxelles che essendo mio amico amerà voi, come ama me cioè can- didamente. Egli è dotto nelle matematiche: egli è ottimo di animo: egli desidera conoscerti ed è degno d’essere conosciuto da te. Fate memoria di me quando converserete voi due insieme: ed amate chi vi ama tanto. Addio. Il tuo C. Pepoli

1552. A Paolina Leopardi.
[Firenze] 31 Lug. [1830]

Cara Pilla. Manco di lettere da casa. Scrissi l’8 a Babbo, il 18 a Pietruccio. Ho avuto il reuma; ora sto meglio. - Fate girare questi Manifesti1 a Macerata e p[er] la Marca. Fate che si raccolgano più soscrizioni che si può in una sola copia, p[er] risparmio di posta nel rimandarmele. Mandatene sotto fascia a Cassi due copie. A G. Melchiorri una semplice, e quella in foglio intero, che la porti a Bunsen: e scrivetemi l’indirizzo di Melchiorri, che vorrei sapere. L’editore finora, p[er] consiglio degli amici, son io. Ciò, se non forse a Recanati, è bene che si sappia. Ricevo la lettera di Pietr. dei 25.2

1553. Ad Adelaide e Ferdinando Maestri.
Firenze Agosto [1830]

Cara Adelaide, caro Ferdinando Ebbi l’amorevole vostra dei 7 Luglio, e ve ne ringrazio. Tor- nando di Toscana, che dovrà pur essere presto o tardi, ripas- serò per Bologna, e allora farò certamente in modo di rivedervi. Io sto al solito, inabile veramente ad ogni impiego, se non fosse puramente onorario o nominale. Vi raccomando di trovar soscrit- tori a questi Manifesti:1 raccomandateli anche al Professore e