Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, II.djvu/507

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all’Antonietta; ai quali direte che ho ricevuto i loro bei libri, che qui sono molto applauditi, e che tosto ch’io possa ne scri- verò loro con particolarità. Cari e preziosi amici, datemi le vostre nuove, e scusate il necessario laconismo Il vro Leopardi

1554. A Carlo Pepoli.
Firenze 6 Agosto [1830]

Caro Carlino. Ebbi la tua del dì 12 di Giugno. Non risposi, perchè sai che non posso scrivere. Ora l’interesse mi sforza. Usa, ti prego, il gran potere che tu hai costì nelle donne e negli uomini, per far soscrittori a questo Manifesto. Raccomanda ancora me e questo medesimo alla Nina. Laconicamente; ho un bisogno grandissimo di danari, se voglio star fuori di casa. Materia da coturni, e non da socchi Come vanno i tuoi studi? come va il poema?2 e la salute massimamente? Dammene nuove, ed amami. Addio, addio. Il tuo Leopardi Questa lettera era già scritta quando mi è stata renduta la cara tua dei 28 di Luglio.

1555. Ad Antonio Papadopoli.
Firenze 7 Agosto [1830]

Mio caro Antonino Trova soscrittori, ti prego, a questo manifesto. Mi farai grazia non mediocre, e sovverrai al bisogno grandissimo ch’io ho di danari, se non voglio vivere in quell’orribile Recanati. Scusa la mia brevità: sai che non posso più scrivere. Dammi le tue nuove, ed amami. II tuo Leopardi