Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, II.djvu/508

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1556. A Karl Bunsen.
[Firenze 11. Agosto 1830]

Veneratiss.0 Sig. Cav.° Il Sig.rc Werhulst di Bruxelles dotto matematico1 viaggiando costà desidera di conoscerla; ed io uso quest’occasione per ricor- darle la mia costantissima servitù ed amicizia. Non ho bisogno di raccomandarle il Sig.r Werhulst poiché le persone di merito le sono abbastanza raccomandate per se medesime. Altro non aggiungo; Ella sa ch’io non posso più nè scrivere nè dettare lun- gamente, ma che sarò sempre con tutta l’anima il suo Leopardi Firenze n. Agosto 1830

1557. A PlERFRANCESCO LEOPARDI.
[Firenze] 11 Agosto [1830]

Vedete che Morici (col solito ribasso p[er] lui) trovi associati a quest’opera, testo di lingua principalissimo,1 che ne merita almeno quanti il Diz. dell’Alberti, dov’egli fu sì fortunato. E mio interesse, pchè l’editore Torri s’impegna p[er] fare associa- ti a me. La vita di Monti è riportata nell’Antol. p[er] intero/1 Io sto passabilmente. Addio.

1558. A Pietro Ercole Visconti.
Firenze 13 Agosto 1830.

Mio caro Pietrino. Vedi, ti prego, nell’immenso numero delle tue conoscenze, di trovarmi soscrittori a questo Manifesto. Mi farai gran favore. Scusa la confidenza che ho, di darti questa