Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, II.djvu/53

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della povera mia Farsaglia: il quale vi sarà rimesso in codesta città, ad emenda del mio equivoco. Voi intanto degnatevi di compatire la povertà del mio ingegno; e col vostro generoso compatimento acqui- statemi anche l’altrui; acciochè l’impresa dell’onorar la memoria del nostro Giulio consegua il suo fine. Vi ringrazio de’ soci che mi pro- curaste. Mantenetemi nella preziosa benevolenza vostra: comandatemi senza riservo: e credetemi quale sono, e sarò sempre a tutte prove Il Vostro affmo amico, e Cugino Francesco Cassi di Pesaro 9. Febb.0 1827. Se mi sarete cortese di qualche dotta vostra osservazione sul misero mio lavoro ve ne sarò gratissimo. Gradite i saluti di tutti di mia casa, e fateli gradire a tutti della vostra.

1047. Di Francesco Puccinotti.
[Macerata 17 Febbraio 1827J

Carissimo Leopardi Ebbi l’altrieri il tuo Petrarca, e ti sono gratissimo d’un dono così caro al mio cuore, e perchè mi è testimonio dell’immenso saper tuo, e della tua indole generosa verso gli amici. Io m’aspettava di trovarci anche l’Epitteto; ma di questo non ti dirò altro, non volendoti poi parere indiscreto - Sappi che la nostra Nina Sicula (la Franceschi) si sposa con Michele Ferrucci Marcelliano Nel parnasso Novissimo che si stampa a Napoli vi sono tre canzoni tue: l’inno ai Patriarchi: la Primavera: la canzone alla tua donna. Addio. Qualche tua lettera per carità. Il tuo Puccinotti Macerata 17 Febbraro 1827