Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, II.djvu/539

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le nuove politiche della provincia, e del paese: puoi farlo libe- ramente, e con dettaglio, senza però aggiungerci osservazioni nè prò nè contra. Qui tutto, grazie a Dio, è tranquillissimo, e di me non puoi dubitare. Immagino bene che costì nessuno di quelli che m’interessano, pensi diversamente da me. Addio addio. Scrivimi per la via ordinaria di Bologna: l’ultima tua m’ar- rivò dopo dieci giorni.

1597. Ad Antonietta Tommasini.
Firenze 10 Marzo 1831.

Mia cara Antonietta, Fatemi tanta grazia di far contare a chi vi presenterà questa carta cinquanta franchi, la qual somma dentro pochi giorni vi sarà portata a casa e ripagata a mio nome. Scusate questa con- fidenza che, non senza dispiacere, mi prendo per non aver tro- vato altro mezzo di far pagare costì quella somma nel momento. Addio addio. Il vostro Leopardi

1598. Di Giuseppe Morici.
[Recanati 16. Marzo 1831.]

Sig. Conte Veneratiss.0 Padrone Perchè educato in di Lei Casa ardisco implorare il suo valevole patrocinio, che spero non mi verrà negato dal di Lei magnanimo cuore. Sà che fin dal tempo del Regno Italico trovomi impiegato nel ramo giudiziario. La ristrettezza delle mie finanze, ed il carico della nume- rosissima famiglia mi obbligano a cercarmi del pane. NeH’impianto quindi dell’attuale sistema ho necessità di occupare un qualche posto. Il governo deve nominare un giudice per Recanati, ed il già Governa- tore di questo Distretto non aspira al certo a coprire tale Impiego. Mi sarebbe quindi di vera soddisfazione, ed insieme al mio interesse