Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, II.djvu/561

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qualche duplicato di cui non le sia grave di privarsi, cambian- dolo con altri duplicati che la Signora le manderebbe, mi valgo di questa occasione per rinnovarle la memoria dell’amicizia ch’Ella mi concedè nel tempo che ci trovammo insieme in Bolo- gna. E mentre da un lato la prego a volermi favorire in modo, che io possa per mezzo suo soddisfare in qualche parte al desi- derio della Signora, del che le sarei veramente grato; desidero da un altro canto che Ella mi porga occasione di servirla qui in Firenze, e di mostrarle col fatto in quanto pregio io tenga, siccome ho sempre tenuto, l’amicizia sua. Perdoni la libertà che mi prendo, mi voglia bene, se non me ne crede indegno, e m’ab- bia costantemente per suo drho obblmo servitore ed amico Giacomo Leopardi Firenze 26 maggio 1831

1620. A Louis de Sinner.
Firenze 1 Giugno 1831.

Mio carissimo amico, Vi ho scritto per la posta, due o tre settimane sono. Ora profitto di un’occasione che mi si presenta per mandarvi qual- che osservazioncella filologica che già da più mesi ho fatta estrarre da’ miei Pensieri. Sono bagatelle assai miserabili, e voi ne avete già più che non vi bisogna. Ma in fine ho voluto che tutte le mie scempiaggini filologiche si trovassero riunite presso di voi. Una Dama bellissima e gentilissima, (anzi la bellezza e l’ama- bilità stessa) mi prega a proccurarle degli autografi (voglio dire lettere, biglietti, o altri piccoli scritti) di persone distinte in let- teratura o in politica o in armi ec. ec., antiche o moderne, morte o viventi: nel qual genere questa Dama ha già una bella colle-