Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, II.djvu/578

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m’è giunta alcuna vostra risposta. Amerei pure che mi diceste come devono regolarsi questi associati ai vostri Canti; cioè se debbono pren- dere le copie da questi librai, oppure se le devono aspettare da Firenze. La nostra salute è sufficiente, ma la tristezza del nostro animo è grande, e la cagione, insopportabile. Tutti quelli di mia famiglia vi salutano affettuosamente; e in particolare Ferdinando. Addio caro amico! quando mai la fortuna si stancherà d’esserci avversa? quando potremo rivederci? La vostra Adelaide Parma 20 agosto 1831

1641. Di Antonietta Tommasini.
[s.d., ma Parma, fine di agosto 1831]

Caro Leopardi Ditemi qual’è il cognome di D. Sebastiano ch’è amico di vostra sorella. Chiamasi Ianchini, o altrimenti?1 Desideriamo tutti buone notizie della vostra salute. Non ci defraudate di questo piacere, ch’è un bisogno del nostro cuore. Addio La vostra aff.ma amica Antonietta Tommasini P.S. Ho ricevuto una vostra cara lettera alla quale risponderò quanto prima. Addio

1642. Di Giovanni Rosini.
[Pisa 26 Ag.° 1831.]

A.C. Eccovi il mio Elogio del Pindemonte. - Pregovi a dirmi quel che pensate del magno cum murmure montis, tradotto dal Caro, n’urla il monte-,1 e se credete che possa, con ragioni, o sofismi, difendersi. Rispondetemi presto, di grazia. Vi unisco il Carattere del Fagioli2 per la bella Fanny. L’ho trovato a caso, in un libro, ch’erali apparte- nuto. Addio. G. Rosini Pisa 26 Ag.° 1831.