Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, II.djvu/644

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autore della Memoria sopra il muratore Tatagiovanni, e sopra l’ospizio degli orfani. Anche il cav. Pietro Ercole Visconti di qui, se volesse far qualche cosa, avrebbe ingegno assai capace per servirvi bene, e sarà lusingato di ricevere la vostra lettera. - Io spero di tornare a Firenze poco dopo Carnevale, e vi prego a far dimandare in mio nome alle Sig.e Busdraghi in via del Fosso n.° 401 se pel principio o per la metà di Marzo avranno stanze da darmi. Ogni ora mi par mille di riabbrac- ciarvi. Giordani voleva veramente venire a Roma, ed io ve lo consigliai molto, informato autenticamente da chi sa e può, che egli vivrebbe qui tranquillissimo; e da altra parte questa è città, dove chi può camminar molto, ed è ben ricevuto, com’egli sarebbe, trova da divertirsi più che in Firenze. Mi dispiace molto sentire del buono e bravo Capei che non istia bene di salute. Ditegli mille cose per me, e così a Montani. Ranieri vi saluta. Addio, carissimo Vieusseux: vi abbraccio col cuore. il vfo Leopardi

1713. A Raffaele Bertinelli.
[Roma] Giovedì 16 Febbraio 1832

Le mando una copia della prima edizione de’ Dialoghetti, della quale Ella si servirà a suo piacere, e quando non avrà più che farne, si compiacerà di rimandarmela. Le cinque copie che ancora le mando della seconda edizione, crede Ella possibile di collocarle presso un libraio che mi dia in cambio altrettante copie de’ miei canti? Se potessi ottener questo per mezzo suo, gliene sarei gratissimo. Scusi, la prego, la libertà ch’io sempre uso con Lei. Non esco di casa pel timor della neve. Mi voglia bene e mi comandi.

Suo amico vero e cordiale
Giacomo Leopardi

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