qui molto si studia d’imitare: e si cammina verso quella perfezione:
ma è tanto alta!
A me è rimasta sì profonda tristezza, che non posso più pensare
a niente. Vedrai la nostra buona Lenzoni? Salutamela tanto. Vedrai
la Fanny Targioni? dille un poco, perchè non rispose mai alla mia 28.
Febraio? Salutala molto e lei, e il marito, e le bambine, e i figli Len-
zoni. Io t’abbraccio con tutto il cuore. Spero che vorrai qualche volta
consolarmi di tue desideratissime lettere. Addio caro caro, scrivimi
se puoi, amami quanto puoi. Sai bene come io ti amo sempre. Addio.
1742. |
Di Gian Pietro Vieusseux. |
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[Firenze, Venerdì, aprile o maggio 1832] |
Confidenziale
Carissimo Leopardi
Questa sera, alle ore 9, (e non prima perchè sortirò di prima sera)
se mi favorirete troverete in casa mia il celebre ab. La Mennais -1
Saremo en petit comité - Pei tempi che corrono, e quelli che si vanno
preparando, è cosa interessante il conoscer da vicino quell’uomo sin-
golare - Venite dunque, mi farete un vero piacere -
Vostro aff.lm> Amico
,r Vieusseux
Venerdì
1743. |
A Gian Pietro Vieusseux. |
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Mio carissimo Vieusseux,
Dichiaro che non sono autore del libro, che alcuni mi attri-
buiscono, intitolato Dialogbetti sulle materie correnti nell’anno
18} 1. Vi prego a pubblicare nel vostro degno giornale dell’An-
tologia questa dichiarazione. E di tutto cuore vi abbraccio e
vi saluto.
Giacomo Leopardi.