1773. |
A Giuseppe Melchiorri. |
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Caro Peppino
Io debbo aver qui alla fine di settembre 70 colonnati. Avrei
bisogno di questa somma più presto, e non vorrei chiederla in
anticipazione a nessuno: perciò mi servirei, come s’usa, di que-
sto mezzo. Se tu me lo permetti, io trarrei qui sopra di te a Roma
la detta somma, a 30 o 40 giorni data. Consegnando qui la cam-
biale a un banchiere, ne riceverei subito il contante. Tu accet-
teresti la cambiale, e all’epoca della scadenza ne trarresti un’al-
tra sopra di me per egual somma, a 30 o 40 giorni data: e con-
segnandola costì ad un banchiere di tua conoscenza, ne ricevere-
sti il danaro, col quale, senza sborsare un quattrino di tuo, sod-
disfaresti la prima cambiale. Io accetterei subito la seconda, e pa-
gherei alla scadenza. Dimmi, ti prego, appena avuta la presente,
se vuoi farmi questo piacere. In tal caso, io ti darò avviso con al-
tra lettera quando trarrò la cambiale. Se poi (che non credo) per
mancanza di relazioni con banchieri o commercianti costì, tu cre-
dessi difficile di negoziare la cambiale che tu trarresti sopra di me,
sempre mi faresti favore accettando la mia tratta (la quale io ne-
gozierei qui senza alcuna difficoltà)-, e prima della scadenza io ti fa-
rei pervenire costà i fondi, coi quali, senz’altro incomodo, soddi-
sfaresti la cambiale. Rispondimi a posta corrente, ti prego, e scu-
sa tanti miei fastidii. Addio addio. Salutami la Tuta e i bambini.
Il tuo Leopardi
Avendo ricevuta l’amatissima vostra dei 7, sono stato da
Vieusseux per risolver con lui di ciò che meglio convenisse fare