Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, II.djvu/708

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che posso, ma prego caldamente Iddio che gliene renda ab- bondante e solido frutto. Le bacio la mano con tutta l’anima. Il suo gratissimo figlio. Giacomo

1776. A Monaldo Leopardi.
Firenze 14 agosto 1832

Caro Papà. A tenore della cariss. sua dei 4, traggo oggi per romani se. 25. 26. sopra il Sig. Cav. Luigi Giambene, Segretario gene- rale delle poste pontificie in Roma, il quale si compiace favo- rirmi di accettare la mia cambialina. La prego dunque a far per- venire quel contante prima della scadenza nelle mani del lodato Sig. Cavaliere. La cambialina è a giorni 20 data. Le bacia la mano col cuore il suo affettuosissimo figlio Giacomo

1777. A Fanny Targioni Tozzetti.
Firenze 16 Agosto [1832]

Vi scrivo dunque, benché siate prossima a tornare;1 non più per domandarvi le vostre nuove, ma per ringraziarvi della gen- tile vostra di lunedì. Che abbiate gradito il mio desiderio di sentire della vostra salute, è conseguenza della vostra bontà. Mi avete rallegrato molto dicendomi che state bene, e che i bagni vi giovano, e così alle bambine: io ne stava un poco in pensiero, perchè i bagni di mare non mi paiono senza qualche pericolo. Ranieri è sempre a Bologna, e sempre occupato in quel suo amore, che lo fa per più lati infelice. E pure certamente l’amore c la morte sono le sole cose belle che ha il mondo, e le sole solis-