1802. |
Ad Antonio Ranieri. |
|
Ranieri mio. Ricevi tu le mie lettere? o è preclusa interamente
ogni corrispondenza tra noi? A me certamente questo è il quinto
ordinario che le tue lettere mancano, onde sono affatto privato
delle tue nuove, puoi pensare con quanto mio cordoglio. La
Fanny ancora è veramente dolente e meravigliata di non potere
avere un verso da te: vorrebbe scriverti, ma crede che sarebbe
inutile. Niccolini e la Carlotta1 sempre chiedono di te, e ti
salutano. Amami, anima mia, e non iscordarti, non iscordarti
di me. Addio infinite volte, addio.
1803. |
Ad Antonio Ranieri. |
|
Ranieri mio,
Ier sera, Sabato, il Piatti mi portò la tua 17,1 dopo 5 ordi-
narli che le tue mi mancavano. Niccolini è in campagna, e l’ac-
clusa a lui non mi è giunta: tornerà qui finito il mese. L’amba-
sciata che dici dovevo fare al Mannucci, non potei farla non
avendo ricevuto la tua. - Dell’affare Castelnuovo ti scrissi2
che è terminato, mediante 1. consegna a lui del semplice e nudo
Bono, 2. a me delle cambiali quietanzate, e dei due protesti,
3. intera sua remissione nella tua onoratezza circa le spese e
gl’interessi. - L’ultima ch’io aveva di te era degli 8,3 acclusa
a Vieusseux: non so se e come debbo spedire i documenti ch’ho
in mano; e sono sempre in gran buio circa i tuoi affari.
27 Nov. Oggi ricevo dalla posta la tua dei 13, e la corrente
dei 22.4 Niccolini è ancora in villa, ma certo non ebbe la tua:
la Carlotta me l’assicura. Al suo ritorno tenterò ogni cosa. Ho