Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, II.djvu/799

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1908. Di Gianvincenzo Mattel.
[Napoli li 27 Lug.° 1835]

Rispettabilis.0 S.r Contino Per lo spazio di un mese sono stato in Castellamare per profittare di quelle acque minerali, che ho sperimentate salutevoli. Ora mi con- viene ritornare in patria o sia in Vico di Puglia. Avrei tutti i torti, se non mi congedassi da Lei, che per molta bontà mi onora della sua grazia, ed amicizia. Nella domenica passata fui in sua casa per rive- rirla, ma dopo aver più volte bussata la porta, non fui udito. Ora non posso ritornarvi, perchè mi trovo con catarro non senza qualche mossa di polso. Adempio intanto con questa mia al mio dovere, per ricor- darle il mio nome, e il mio rispetto. Il S.r Arciprete Giovene di Molfetta,1 di cui piìi volte abbiamo tenuto discorso, mi scrisse giorni sono, e m’impose di ossequiarla. Lo stesso mi dice, che il di Lei S.r Padre abbia scritto un’opera contro l’abate Mastrofini sulle usure,2 e che un tal Missionario di S. Vin- cenzo abbia dato fuori un’opera sull’istesso oggetto, profittando delle idee di esso di lei genitore. Se ella abbia notizia di quest’opera, la prego dirmene qualche cosa. Le bacio infine la mano, la prego a conservarmi la sua benevolenza, mi offro ai suoi comandi, e mi riprotesto Obb.° D.° S.e V.° Gianvincenzo Mattei Napoli li 27 Lug.° 1835

1909. Di Francesco Palermo.
[Napoli, Di casa Lunedì, luglio-agosto 1835J

Mio rispettabile Amico. Ricordatevi che l’altra sera vi dissi queste parole, consegnandovi que’ cinque ducati, cioè, che dopo molte sere che sono andato alla con- sueta assistenza per il pagamento, Sabato la sera mi pigliai i cinque ducati, non già per acconto, nè con dichiarazione che il residuo sarà