vien loro dai mediocri e dagli infimi, i quali di ammaestramenti e con
sigli talvolta li richieggono. Quindi io, comecché non altro conosca
di Lei se non quel nome onde tutta Italia si onora, e quelle opere con
tro cui non varrà forza di tempo, ardisco pregarla di leggere questi
pochi versi che Le invio, e degnarmi del Suo giudizio.
Conosco esser troppo audace, osando di levarmi fino a Lei, ma la
bontà di che sono ricche le anime ingentilite dalle buone lettere, e che
in Lei deve esser somma, m’incoraggia ed affida.
Augurandomi dunque voglia Ella accogliere benignamente le mie umi-
li preghiere; mi raccomando alla Sua grazia, e devotamente mi sottoscrivo
di Lei, Sig.r Conte
Devotiss.1™5 Obb.° Servitor vero
Domenico Murena
Avellino 13 Marzo 1836
[Napoli, Di Casa a’ 18. di Marzo 1836.1 |
Ornatissimo Signor Conte
Il recatore di questo mio biglietto è un mio alunno, il quale viene
a Lei per profferirle una poesia di un suo amico. Io la prego di doverlo
accogliere colla solita sua cortesia, e dirgli alla libera il suo parere
intorno a’ versi che le arreca.
Non occorrendomi altro a questa volta, la prego di star sana, e me
le proffero di cuore.
Suo Ob.° Servo ed Amico Basilio Puoti |
Di Casa a’ 18. di Marzo 1836.
1933. |
Di Antonietta e Giacomo Tommasini. |
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Amico carissimo
Da lungo tempo dovreste aver ricevuto un esemplare della terza
edizione de’ miei Pensieri, ed un altro della mia operetta sulla Educa-