Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, II.djvu/840

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innocente) era risoluto di non iscriverle se non già partito o sul punto di partire p[er] Recanati. Ma triste necessità, delle quali non potrò mai informarla senza scrivere un volume intero, mi hanno trattenuto di giorno in giorno fino alla più trista di tutte, ch’è il choléra, scoppiato prima, com’Ella saprà, nelle provin- cie del Regno, e poi nella capitale. Non leggendo io i giornali, i miei amici mi avevano tenuto diligentem. celato il choléra di Ancona. Se lo avessi saputo, credo che nessuna forza avrebbe potuto impedirmi di non venire, anche a piedi, a dividere il loro pericolo. Ora per le notizie che ho potuto raccogliere, mi pare che coteste parti sieno libere, sebbene io non sono tranquillo nè anche sopra di ciò; ma qui nessuno pensa più all’estero, stante la confusione che produce il cholera in una città così immensa e popolosa come Napoli. Io fortunatamente aveva potuto prima dello scoppio ritirarmi in campagna, dove vivo in un’aria eccel- lente, e in buona compagnia, distante da Napoli quasi 12 miglia. Sicché Ella stia riposatissima sul conto mio, perch’io uso tali cautele in qualunque genere, che, secondo ogni discorso umano, prima di me dovranno morire tutti gli altri. Ma dovendo in tali circostanze tutto farsi a forza di danari, essendo smisuratam.c accresciuti i prezzi d’ogni cosa, ognuno tenendo il suo danaro chiuso, e parendo imminente una stretta, in cui non sia neppur possibile di trarre più sopra l’estero, fui costretto ai 25 di que- sto, contro ogni mia precedente aspettativa e disposizione, di valermi straordinariamente sopra lo Zio Carlo per la somma di 41 colonnati, con una tratta che solo p[er] favore singolarissimo potei negoziare. M’inginocchio innanzi a Lei ed alla Mamma per pregarli di condonare al frangente nel quale si trova insieme con me un mezzo milione d’uomini, quest’incomodo che con estremissima ripugnanza io reco loro. La mia salute, grazie a Dio, fuorché negli occhi, è ottima in tutto. Se Dio mi dà vita, e se la peste non ci tiene ancora chiusi per lungo tempo, certis- simamente io le ribacerò la mano prima di ciò che Ella forse, dopo tante speranze che intorno a questo io ho vanamente nutrite, non istarà aspettando. Mi benedica e mi raccomandi al Signore Ella e la Mamma, e se può tranquillarmi circa lo stato