[Napoli] Di campagna 22 Dicembre 1836. |
Mio cariss. ed ottimo amico.
Questa lettera sarà molto arida e digiuna, e servirà solo a
mostrarvi ch’io sono ancora in vita, ma non potrà soddisfare
ad alcuna delle vostre domande, perch’io mi trovo in campa-
gna, non tanto per timore del choléra, quanto perchè, trovan-
domivi già quando tale malattia scoppiò in Napoli, che fu il 18
di Ottobre, feci quello che fecero gli altri nel caso mio, cioè di
restare dove si trovavano. Il choléra è ora a Napoli in declina-
zione, ma non punto cessato. Quando ciò sarà, io tornato a
Napoli, potrò rispondere alle vostre questioni filologiche, ad
una delle quali, cioè a quella che riguarda la Storia d’Eunapio,
credo di potere fino da ora rispondere negativamente. Nè posso
anche parlarvi dei vostri libri, dei quali vi ringrazio senza fine,
e che sono impazientissimo di vedere: perchè tutto quello ch’io
potei sapere della vostra spedizione di maggio prima ch’io par-
tissi per la campagna ai 20 di Agosto, fu che il vostro pacco
si trovava a Marsiglia in luogo sicuro. Le precauzioni sanitarie
rendono ora difficilissimo a Napoli di ricevere oggetti dall’e-
stero, ma queste finiranno presto, e Voi non lasciate perciò di
mandarmi tutto ciò che mi avete destinato, che appena giunto
che sarò in Napoli, io farò tutte le diligenze necessarie per riscuo-
tere esattamente ciascuna delle vostre spedizioni. Voi avete molto
pubblicato, del che mi rallegro. Non mi dite se l’edizione del
Crisostomo si continua, come credo; nè a qual termine l’avete
condotta; nè se dopo il Crisostomo darete qualche altro Padre,
come mi scriveste altra volta. Vi sono gratissimo dell’intenzione
ch’avete d’indirizzarmi qualcuna delle vostre pubblicazioni: que-
sto mi sarà un nuovo segno della vostra affezione, del quale io
avrò luogo, non solo di rallegrarmi, ma d’insuperbire.
Avete voi nuove di Gioberti? Ha egli mai ricevuta una mia
di più mesi addietro?1 Borelli di Parma, che vidi a Napoli nel