Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, II.djvu/866

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scritture del mondo,1 l’ignominia delle quali ritorna sopra l’in- felice mio nome, perchè il pubblico non è nè capace nè curante di distinguere le omonimie. Mi dispiace di non essermi trovato

i Firenze in vostra compagnia a fare la conoscenza del bravo

Sismondi. Credo che a quest’ora avrete veduto i quaderni pub- blicati della storia di Ranieri2 della quale scrivo all’Antonietta. ( iodo che vogliate dare alla luce i vostri pensieri sul debito pub- blico; e desidero che non mutiate intenzione. Io non mi moverò per ora; ma di Napoli e del mondo nulla potrei dirvi, perchè vivo separatissimo dalla gente, e quanto al mondo, ben sapete che Napoli non è luogo dove se n’abbiano notizie molto fre- sche. Ranieri vi saluta caramente. Vi prego di non lasciarmi senza qualche nuova della salute dell’Adelaide, che spero uscita di con- alescenza. Conservatemi nella vostra memoria, e non temete che vi dimentichi. Il vostro Leopardi. P. S. Il sig. Borelli, che forse voi conoscete, tornato costì da apoli l’anno passato, ha per me da gran tempo una lettera d’un mio amico,’ ch’io amo e stimo assai, la quale egli, mentre fu qui, non so secondo quale de’ tre galatei di Niccolò Tomma- seo,4 non si curò di darmi. Se potete fare che me la mandi vvero farvela dare e mandarmela voi stesso, ve ne sarò molto tenuto.

1965. Ad Antonietta Tommasini.
Napoli 15 Maggio 1837.

Mia cara Antonietta Non prima di questi ultimi giorni ho potuto avere un esem- plare della ristampa fatta qui del vostro bel libro sopra l’edu- 1 azione domestica,1 la quale era già terminata quando vi scrissi l’ultima mia, nè si è pubblicata fino a quest’ora: tanta confu- sione ha cagionato il colera in questa città. L’esemplare che