Pagina:Leopardi - Epistolario, Bollati Boringhieri, Torino 1998, II.djvu/867

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potetti avere non essendo ancora legato, lo mandai tale quale si trovava, perchè se avessi aspettato il legatore, avrei dovuta perdere l’occasione che allora mi si offeriva. Spero che l’abbiate già ricevuto, e nello stesso piego avrete trovato otto quaderni della Storia di Ranieri,2 che l’autore vi prega di gradire in segno della sua stima e che io desidero che mostriate a Gior- dani ed a Maestri che me ne dimanda. Era pubblicato anche il nono quaderno, ma salvo poche copie già dispensate, nessuna se n’è potuta salvare dal sequestro che i preti hanno fatto fare dell’opera. Avrete trovato anche il primo volume di un romanzo dello stesso3 che nè pure ha potuto continuare a stamparsi. Giordani e voi siete padroni di tutte le poche e povere cose mie stampate e non istampate. Ma se dovessi scegliere io, con- verrebbe che sapessi di che genere abbia a essere la collezione che dite che Giordani vuol pubblicare. Di qualunque delle tre operette nuove nominate nella notizia premessa al secondo volume, che vi ho mandato, delle mie così dette opere, Gior- dani può disporre a suo grado, perchè anche quell’edizione è stata interdetta qui dai preti e non si continua. Se volesse cose inedite in versi, anche potrei mandargliene; ma se cotesta cen- sura è scrupolosa in materie teologiche, sono certo che nessuna mia cosa inedita si potrà stampare costì. Addio, mia cara Antonietta. Salutatemi infinitamente Tom- masini e ricordatemi ad Emilietto. Dall’acclusa, che vi prego di dare all’Adelaide,'1 conoscerete per qual ragione io abbia tar- dato finora a rispondere alla vostra del 21 di marzo. Datemi le vostre nuove e de’ vostri, e vogliatemi bene. Addio, addio. Il vostro Leopardi

1966. A Monaldo Leopardi.
Napoli 27 maggio 1837

Mio carissimo papà Ella stenterà forse a crederlo, ma la sua carissima de’ 21 di marzo,1 segnata qui con la data del primo di aprile, mi fu man-