Pagina:Mantegazza - Elogio della vecchiaia.djvu/22

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xiv Due parole al lettore

Se i vecchi per la più parte non sono felici, non è colpa della vecchiezza, ma di loro stessi; così come abbiamo tanti infelici nelle altre età, che pur giudichiamo le migliori.

Nella vecchiaia si sommano tutti gli errori fatti da noi nell’infanzia, nell’adolescenza, nella giovinezza, nell’età adulta - e ad essi poi i più ne aggiungono altri speciali nell’ultima età - per cui è certamente più difficile essere felici da vecchi. Ma anche qui convien ricordare due dogmi fondamentali dell’arte di vivere: che cioè la felicità è sempre una cosa difficile e rara, come difficili e rare sono tutte le cose migliori di questo mondo; come rara è la bellezza e raro è il genio. E poi l’altro dogma è questo: che le cose sono tanto più desiderabili, quanto più sono difficili ad aversi, e che tutti quanti hanno un po’ di sangue nelle vene e un po’ di nerbo nei polsi devono mirare alle cose difficili e alle difficilissime.

Per conto mio, il primo giorno in cui il lunario mi ebbe dichiarato vecchio, non stracciai il lunario, nè tentai coi sofismi e