Pagina:Opere (Dossi) I.djvu/148

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CAPITOLO SECONDO. Alberto. a furia di bòvere su, c dagli orecchi e dagli occhi, slorie d’ogni gènere musicorum, pensò die ne poleva mettere insieme ('gli pure. li cominciò a misurare dei versi, sòlito comin- ciamento ; foggia di esprìmersi la men naturale di tutti, e però la più facile. Ma il caso ora antivenne al volere. Poco sotto al dì natalizio di donna Giacinta, Alberto stava sudando lina di quelle lèttere d’augurio, che si ricopiano poi in carta da torta, e appunto avea già combinato : Mia rara nonna — Essendo.... allorché, giusto dopo Y essendo, cadde una gotta d’inchiostro. Ciò che una gotta d’inchiostro può fare, non è prevedìbile ; qui, fece un poeta. Rottosi, per l’accidente, il filo alle idee dello scrittore, e sì che era un filo da pozzo ! Alberto, a riappiccarlo rivolse l'occhio allo scritto. Mia cara nonna — essendo.... Mia cara nonna essendo ... dagli e ridagli, udì come un suono in cadenza, come un verso. K se proprio ? Alberto se ne commosse. Credeva il far versi cosa arcidiffìcile, un quid-sìmile all'ingoiare coltelli, stoppa-accesa e turàccioli, abituale pasto de' bossolottaj. Nulladimeno contò sulle dila.... 11110, due. tre, (piatirò, cinque, sei.... sette ! Per vero, non ne sapeva la giusta misura ; ma. poco