Pagina:Pedrazzi-Bonichi - La Colonia agricola di Giovanni Stella e la sua storia, 1917.djvu/11

Da Wikisource.
20 L’Agricoltura Coloniale

avversario potente nel sig. Munzingher vice Console di Francia, già dichiaratosi, di vecchio amico, suo nemico personale acerrimo.

I fatti, che andiamo a narrare fanno conoscere che l’origine, e la causa di questa inimicizia fosse lo spirito di emulazione, la gara di influenza personale, o la gelosia, per motivi donneschi.

Fino da quando Stella qual Prete Lazzerista era alla Direzione della Missione di Keren aveva incontrato Munzingher svizzero venuto fra i Bogos, come commesso di commercio di una casa che faceva negozi fra Massauah, Cassela, Cartu, Scakino. Perduto dopo poco l’impiego si fermò a Keren e quivi divenne familiare di Stella, e per molto tempo ricevè da questi ospitalità, protezione ed assistenza e soccorsi di ogni genere. Dipoi divenuto Vice Console di Francia a Massauah scordò tosto i benefizi ricevuti, e credendosi offeso dalla gran considerazione e stima goduta da Stella presso gli Abissini, ed in specie presso i Bogos e le tribù limitrofe, per i grandi servizii che ne avevano ricevuto e continuamente ne ricevevano ne divenne invidioso, e cominciò a mettere in opera ogni mezzo per emularlo e sostituirlo nella supremazia già divenuta manifesta e popolare. A ciò si aggiunga la preferenza che a Stella davano specialmente le donne, di cui l’altro voleva cattivarsi esclusivi i favori. Ed in parte è riuscito nei suoi intenti perchè condotta in moglie una figlia dei Bogos già protetta di Stella, e stabilita una sua casa a Keren quivi venne a formarsi un partito proprio apertamente avverso all’altro di Stella: ne gli rimase altro da fare per soppiantarlo del tutto, che cercare di allontanarlo dall’Abissinia, e costringerlo a ritornare in Europa.

Così dovè essere esultante quando Stella caduto in disgrazia dei suoi superiori (ed a cui forse esso non era estraneo) dovè abbandonare la Missione e prendere la risoluzione di portarsi in Egitto e Italia a fine di raccogliere persone e denari, onde fondare la Colonia di Schotel d’accordo al principe Aylu, che gliene aveva promessa a tal effetto la concessione. E qui non deve far meraviglia se Munzingher di ciò informato, non volesse impedire la riuscita dei progetti del suo Emulo, e si mostrasse e sia stato avversario della nostra Colonia, la quale una volta fondata, e stabilitasi permanentemente, avrebbe deluso tutte le sue vedute e speranze. Ed in fatto i sintomi di questa avversione si fecero presentire alla spedizione Zucchi prima della sua partenza dal Cairo come lo dimostra il Decreto del Console Italiano del 27 aprile 1867 (vedi doc. n. 2) il quale era così redatto secondo le vedute del V. Munzingher