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Pagina:Pitrè - Canti popolari siciliani I, 1891.djvu/43

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STUDIO CRITICO SUI CANTI POPOLARI 17


ricerche, non che di quelle più pazienti del Salomone, si vedrà tra poco nella leggenda che egli darà in luce, non più a pezzi e a bocconi, non più dislegata, ma pur troppo, non per anche completa come dagli studiosi si vorrebbe1. Giova per ora notare che quanto Lion. Vigo affermava è la pura storia, confermata da’ fatti, serbata dalla tradizione, comprovata dagli annali dei Signori di Carini. La edificazione dell’ attuale castello e delle due torri quadrate di guardia, nella occidentale delle quali ebbe luogo il parricidio (?), non ha data an- teriore al decimoquarto secolo2; nella galleria de’ ritratti di quella superba famiglia, che è nel primo stanzone del castello, io tutti trovai gli ascendenti e discendenti di D. Pietro, lo scellerato padre, di cui con raccapriccio ricordano i Carinesi l’inaudita crudeltà:

  1. E la diede difatti in un bel volume. (Nota della pres. ediz.).
  2. 2 Nel secolo XIV Manfredo Chiaramonte, investito della dignità di Maestro Giustiziere del Regno pensò, per la vicinanza di certi suoi fondi a Palermo, di erigere, in vari luoghi, delle fortezze: e questa eresse eziandio che fu poi dei Talamanca-La Grua. Il primo La Grua non comparisce prima del 1403 per entrare in possesso de' titoli del Chiaramonte, dichiarato reo di alto tradimento e giustiziato. Gli stemmi de’ nobili Talamanca e La Grua non s’inquartarono se non dopo il matrimonio di Gilberto Talamanca e d’Ilaria, unigenita del terzo Ubertino La Grua già barone di Carini. Questa è storia sulla quale non c’è che ridire. -V. Luca Barbieri, Capi brevi: Terra Carini, pag. 17 e seg., ms. Qq. H 87 della Biblioteca Comunale di Palermo; D. Vincenzo Di Giovanni, Palermo restaurato, ms.Qq. E 59, pag. 126; Olao Paltero, Genealogia di Casa Denti, p. 36;Villabianca, Della Sicilia nobile, continuazione della p. II°, pag. 73; P. Pecoraro, Notizie d’Icari in forma di dialogo, cap. VI, pag. 26 e seg., Pal. 1856.