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Pagina:Pitrè - Canti popolari siciliani I, 1891.djvu/45

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STUDIO CRITICO SUI CANTI POPOLARI 19


pervenuto infino a noi, cosa di più che semplici rispetti storici o amorosi, ninne-nanne, canti sacri, una leggenda di quella natura? La quale se è imitazione, quale sarà, di quanto valore, da chi e quando fatto il poema originale? Se per inescusabile oscitanza loro poterono i letterati trascurare questa leggenda, che da una punta all’altra di Sicilia correva sulle bocche di ogni classe di persone, lo stesso non sarebbe certo avvenuto se fosse esistito un vero poema popolare. Capisco bene che le molte e molte varianti sieno argomento per sè gravissimo; ma invece di credere che la dimostrazione della origine epica de’ canti con dieci de’ nostri rispetti valga come dimostrazione dell’origine epica di tutti, io vorrei dire che i molti paralleli, i bei riscontri, che assumono colorito speciale de’ luoghi appunto dove più. si cantano, comprovano piuttosto l’eco di compassione e di simpatia che la vittima, col presto divulgarsi del caso, trovò dappertutto. Dieci frammenti in migliaia e migliaia di canti siciliani sono una goccia di acqua che si perde in un gran lago; togli i dieci rispetti, varrà egli la pena di far nascere gli altri da’ pochi finora conosciuti, che costituiscono l'intera leggenda? Dal particolare non può inferirsi il generale.

E d’ altro lato, che cosa verrebbero a dimostrare i confronti di canti tra paese e paese, tra provincia e provincia? Come possono esser nati gli stessi concetti in luoghi lontani, talvolta sotto un cielo diverso? Non altrimenti che col bisogno istintivo, incessante, che ha ciascun di noi di cantare. Lo spirito umano riscontra