Pagina:Poe - Perdita di fiato, traduzione di A.C. Rossi, Bottega di Poesia, Milano, 1922.djvu/133

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dere dal cielo sino a lui, e quegli venne alla sua chiamata, e gli servì di passatempo. Un altro prese due suoni fortissimi e unendoli ottenne il silenzio. Uu altro fabbricò una profonda oscurità per mezzo di due luci brillanti ¹. Un altro produceva il ghiaccio in una fornace ardente ². Un altro comandava al sole di dipingere il suo ritratto, ed il sole lo eseguiva ³.

Un altro prese questa luminaria celeste colla

↑ Sono questi esperimenti ordinari di filosofia naturale. Se due raggi rossi provenienti da due punte luminosi vengono immessi in una camera oscura in modo che cadano su di una superficie bianca, e differiscono di lunghezza di cm. 0,0000258 di un’onda, la loro intensità risulta raddoppiata. Così pure se la differenza di lunghezza è di un multiplo esatto di quella frazione. Un multiplo di 2¼, 3¼, ecc. dà un’intensità uguale a quella di un solo raggio: ma un multiplo di 2½, 3½ ecc. dà il risultato di una oscurità assoluta. Coi raggi violetti si hanno dei risultati identici quando la differenza di lunghezza è di cm. 0.000157 di oncia, e con tutti gli altri raggi i risultati sono gli stessi, mentre la differenza varia aumentando uniformemente dal violetto al rosso.
Degli esperimenti analoghi fatti sui suoni danno pure dei risultati dello stesso genere.
↑ Mettete un crogiuolo di platino su una fiamma a spirito, e mantenetelo al calor rosso; versateci dell’acido solforico, il quale sebbene sia il più volatile dei corpi a temperatura ordinaria, si fissa completamente in una provetta così riscaldata e nemmeno una goccia svapora: circondato da un’atmosfera propria, in realtà non tocca nemmeno le pareti del crogiolo. Si introducano ora alcune goccie di acqua e l’acido, venendo istantaneamente a contatto delle pareti riscaldate, sfugge in vapori di acido solforico, e tanto rapidamente che il calorico dell’acqua se ne va con lui, e questa cade al fondo sotto forma di un ghiacciuolo; cogliendo il momento prima che fonda di nuovo, si può togliere un pezzo di ghiaccio da un recipiente infocato.
↑ Il dagherrotipo.

[1] Sono questi esperimenti ordinari di filosofia naturale. Se due raggi rossi provenienti da due punte luminosi vengono immessi in una camera oscura in modo che cadano su di una superficie bianca, e differiscono di lunghezza di cm. 0,0000258 di un’onda, la loro intensità risulta raddoppiata. Così pure se la differenza di lunghezza è di un multiplo esatto di quella frazione. Un multiplo di 2¼, 3¼, ecc. dà un’intensità uguale a quella di un solo raggio: ma un multiplo di 2½, 3½ ecc. dà il risultato di una oscurità assoluta. Coi raggi violetti si hanno dei risultati identici quando la differenza di lunghezza è di cm. 0.000157 di oncia, e con tutti gli altri raggi i risultati sono gli stessi, mentre la differenza varia aumentando uniformemente dal violetto al rosso.
Degli esperimenti analoghi fatti sui suoni danno pure dei risultati dello stesso genere.

[2] Mettete un crogiuolo di platino su una fiamma a spirito, e mantenetelo al calor rosso; versateci dell’acido solforico, il quale sebbene sia il più volatile dei corpi a temperatura ordinaria, si fissa completamente in una provetta così riscaldata e nemmeno una goccia svapora: circondato da un’atmosfera propria, in realtà non tocca nemmeno le pareti del crogiolo. Si introducano ora alcune goccie di acqua e l’acido, venendo istantaneamente a contatto delle pareti riscaldate, sfugge in vapori di acido solforico, e tanto rapidamente che il calorico dell’acqua se ne va con lui, e questa cade al fondo sotto forma di un ghiacciuolo; cogliendo il momento prima che fonda di nuovo, si può togliere un pezzo di ghiaccio da un recipiente infocato.

[3] Il dagherrotipo.

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