Pagina:Poe - Perdita di fiato, traduzione di A.C. Rossi, Bottega di Poesia, Milano, 1922.djvu/142

Da Wikisource.

pidamente scese dal sommo ai piedi del colle, scomparendo infine nella densa foresta sottostante. Non appena questa creatura mi apparve, dubitai del mio stato mentale, o almeno di quanto i miei occhi mi mostravano; e molti minuti passarono prima che potessi convincermi che non ero pazzo, e che non sognavo. E tuttavia quando descriverò il mostro che io vidi distintamente e osservai con calma durante tutto il periodo del suo cammino, i miei lettori, lo temo, saranno molto più difficili di me a farsene persuasi.

Stimando le dimensioni della creatura in confronto al diametro dei più grossi alberi presso ai quali venne a passare, i pochi giganti della foresta che erano sfuggiti alla furia della frana, conclusi che doveva essere molto più grossa di qualsiasi nave di squadra esistente. Dico, «nave di squadra» perchè la forma del mostro suggeriva questa idea; lo scafo di uno dei nostri vascelli da 74 potrebbe dare un concetto abbastanza approssimato della linea geenrale. La bocca dell’animale era situata all’estremità di una proboscide lunga forse un 60 o 70 piedi, e grossa all’incirca quanto il corpo di un elefante ordinario. Presso alla radice di questo tronco cresceva una immensa quantità di peli neri e ispidi, tanti quanto una ventina di bufali