Pagina:Polo - Il milione, Pagani, Firenze 1827, II.djvu/315

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misura, perchè non erano armali come li Tartari. E poichè, l’un e 1 altro esercito, ebbero consumate le saette, posero mano alle spade e mazze di ferro, facendo impeto un contra l’altro, dove si vedeva in un’istante tagliare, e troncar piedi, mani, teste, e dare, e ricever grandissimi colpi, e crudeli, cadendo in terra molti feriti e moi ti, con tanta uccisione, e spargimento di sangue, ch’ era cosa spaventevole, e orribile a vedere, e era tanto lo strepilo, e grido grande, che le voci andavano sin’al cielo. Il re veramente di Mien, come valoroso capitano arditamente in ogni parte dove vedeva il pericolo maggiore si metteva, inanimando e piegando che stessero fermi, e costanti; e faceva, che le schiere di dietro, eh erano fresche, venissero innanzi a soccorrere quelle di’ eran stracche. Ma vedendo, che non era possibile di fermarli, nè sostener 1 impeto de’Tartari, essendo la maggior parte del suo esercito, o ferita, o morta, e tutto il campo pieno di sangue^ e coperto di cavalli e uomini uccisi, e che cominciavano a voltar le spalle, si messe aneli’ egli a fuggire col resto delle sue genti, le quali seguitate da’Tartari, furono per la maggior parte uccise. Questa battaglia fu molto crudele da una banda, e dall’ altra, e durò dalla mattina fino a mezzogiorno, e li Tartari ebbero la vittoria. E la causa fu, perchè il re di Bangala e Mien non aveva il suo esercito armalo, come quello de’Tartari, e similmente non erano armati gli elefanti che venivano nella prima fila, die averiano potuto sostenere il primo saettamenio de’ nemici, e andargli addosso, e disordinarli. Ma quello, che più importa, detto re non doveva andar ad assaltar li Tartari in queU’alloggiamento ch’aveva il bosco alle spalle, ma aspettarli in campagna larga, dove non averiano potuto sostenere l1 impeto de’ primi elefanti armati, e poi con le due ale di cavalli e fanti gli averia circondati, e messi in mezzo. Raccoltisi i Tartari dopo l’uccisione de’nemici, andarono verso il bosco, nel quale erano gli elefau482. Questa battaglia. Merita attenzione, la vivezza colla quale descrisse il Polo questa battaglia, ed anche può dirsi con elegante dicitura, per quanto non avesse modelli l’Italia in allora di (leganti scrittori in prosa, nè avesse ci ricevuta una colta educazione. Ciò dichiara che esso avea un prestantissimo ingegno: e se avesse vissuto un secolo d ipo, è da credere, ch’csso avrebbe anche come scrittore meritata somma lode.