mettono alla custodia delle lor proprie città, ma si mandano ad
altre che siano discoste venti giornate di cammino, dove dimorano da quattro in cinque anni, e poi ritornano a casa, e vi si
mandan degli altri in loro luogo,, e questo ordine osservano i
Cataini, e quelli della provincia di Mangi: e la maggior parte
dell entrate delle città, che si riscuotono nella camera del Gran
Can è deputata al mautenere di queste custodie de’soldati; e se
avviene, che qualche citta si ribelli (perchè spesse fiate gli uomini
soprappresi da qualche furore, o ebrietà ammazzano i suoi rettori, ) subito come s intende il caso, le città propinque mandano
tanta gente di questi eserciti, che distruggono quelle città, che hanno commesso 1 errore, perchè saria cosa lunga il voler far venire
un esercito d altra provincia del Catajo, che porteria il tempo
di due mesi: e di certo la città di Qninsai ha di continua guardia trentamila soldati, e quella che n ha meno, n’ha mille fra
a piedi, ed a cavallo.
Or parleremo d’un bellissimo palazzo62^ dove abitava il re
Fanfur 023, li predecessori del quale fecero serrare un spazio
di paese, che circondava da dieci miglia con muri altissimi, e
10 divisero in tre parti. In quella di mezzo s’entrava per una
grandissima porta dove si truovava da un canto e dall’altro loggie a pie piano f,’J grandissime e larghissime, con il coperchio sostenuto da colonne, le quali erano dipinte, e lavorate con oro,
e azzurri finissimi. In testa poi si vedeva la principale,, e maggior di tutte 1 altre similmente dipinta con le colonne dorate, e
11 solaro con bellissimi ornamenti d’oro, e d intorno alle pareli
624. bellissimo palazzo. Nella pianta che di llang-tcheu ha data il Duhaldo,
altre il recinto delle mura urbane, altro avvene ad oriente, che serve oggidì ai
Tartari di cittadella, e che sembra che fosse quello del Palazzo Imperiale rammentato dal Polo. Questo recinto da quel lato comunica col lago. Per la debole costruzione dei palazzi cinesi anche sontuosi,e per la soldatesca licenza, accadde che
ai tempi del Polo una parie «li quella Imperiale residenza era caduta in rovina.
Tuttavia gl’Imperatori vi conservano un palazzo non grande, ove dimorano allorchè viaggiano nelle provincie meridionali (Du Ilald. I. I. p. 176).
0’5. Move abitava il re l ’anfur. Il li. (Merico (1. c.) nel pai lare di questa citta dice 9 Ilice est civitas regalis, in qua rex Manzi (dim murabatur ». Ciò conferma che il nome di Mangi o Manzi dato dal Polo alla Cinu Meridionale era generalmente usilato.
6’6. A pie piano. (’rase viniziana che significa u terreno.