Pagina:Racconti storici di Giambattista Bazzoni, Milano, Omobono Manini, 1832.djvu/119

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tresì molta forza ed attività di spirito. La dominavano allora a vicenda il dubbio, la fiducia, la peritanza, i desiri ed una certa secreta mestizia che invano cercava respingere dal cuore.

Allo sguardo animatore del giovine fidanzato ella parve dolcemente risentirsi; si volse prima a Domilda che le sorrise, e poi con timidità girò gli occhi verso il Carmagnola, quasi per spiargli in volto, se approvate o condannate venivano da lui quelle nozze.

L’intrepido Capitano, stavale come si disse al destro fianco. Egli vestiva una guarnacca di drappo rosso cupo, sotto cui portava il corsaletto d’acciajo, ed aveva appesa ad un budriere di semplice cuojo la sua lunga spada. Era desso a que’ giorni sul fiore dell’età, pieno di alte speranze nell’intrapresa carriera, e ardente di conquistarsi fama e celebrità guerresca (ch’ebbe poi, sì fatale). Vedeva quindi con molto piacere l’appressare di un avvenimento, pel quale non dubitava che alle antiche bande di Facino, affidate alla sua condotta, verrebbe aperto un campo d’importantissime azioni, mentre ri-