Pagina:Rossini - Lettere inedite e rare, 1892.djvu/24

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non ho risposto a quell’ultima lettera del Barbaia perchè non posseggo uno stile sì dignitosoper rispondere categoricamente. Solo dico che se avessi io somme di Barbaia in deposito e che non potessi o non volessi restituirle, per delicatezza d’animo gli pagherei un frutto. Egli ha sei mila ducati nelle mani, è passato un anno dacchè finì la societa, e non ha pagato nè proposto interesse alcuno e non fa valere in opposizione che delle ragioni sciocche, solo per desio di vendetta. Io posseggo tutti i miei originali, essendo uso e legge che dopo un cenno che è rappresentata un’opera, gli autori hanno diritto di riavere il suo autografo. Ho forse rubati all’archivio di Barbaia i miei originali? Io li ho dimandati, ed egli me li ha accordati; e perché ora li reclama? Pretende egli che io abbia deliberato la partizione della Zelmira ed io non ho fatto altri contratti che quelli di Vienna ch’egli ben conosce; e se troverà un contratto nel quale io abbia deliberato la partizione della Zelmira, pagherò qualunque penale. Egli ha parole e non documenti. Tutte le opere che si sono scritte a Napoli non hanno portato un soldo di vantaggio a Barbaia in punto privativa, essendo il copista arbitro di dare lo spartito a chi voleva. Solo la Zelmira deve essere l’opera del rigore e dello scrutinio? In quanto poi all’aspettare che il governo di Napoli dia la indennità, ti dirò che l’ indennità è stata già da molto tempo versata nelle mani di Barbaia: in quanto alle