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310 CAPO XVI.

nome di monte Liburno, che ritiene tutt’ora una cima al settentrione del Gargano: e per entro al Gargano stesso, benchè prossimi al mare, monte Origone e valle degli Origoni: nelle quali nominazioni pare a noi rinvenire una voce corrispondente ad Orico, città marittima all’altro lato del golfo, e che dai geografi antichi, atteso la sua incerta situazione presso agli Acrocerauni, veniva posta ora nell’Illirico, ora al principio dell’Epiro1; dove quivi medesimo giungevano anticamente gl’Illirj2. Questi però han dovuto essere scacciati dalle marine dell’Adriatico e suoi dintorni non solo dai Piceni, come si disse, ma dai Sanniti-Frentani ancora, tosto che eglino si collocarono tra il fiume Aterno e il Frentone: così pure è credibile assai che altri popoli Osci, Appuli e Calabri3, abbiano a luogo e tempo dato mano con ogni sforzo a sgombrare il paese dagli stranieri.

La Daunia è la più grande e notabil parte della Iapigia. Confinava a settentrione co’ Frentani col mezzo del Frentone, e comprendendo il promontorio del Gargano, si estendeva fino al fiume Ofanto, che scende di su dall’Appennino, e divide col suo rapido e vorticoso

  1. Plin. iii. 23.; Mela ii. 3.; Scymn. Ch. in Perieg.; Steph. v. Ωρίκος: città greca la dice Scimno, e fondata dai Colchi Plinio.
  2. Vedi p. 179.
  3. Con molta verisimiglianza congettura Niebuhr che la forma osca del nome d’Iapigi fosse Apix, da cui venne Apicus, Apulus. Aggiunte al t. i. p. 34.