Pagina:Storia della decadenza dei costumi delle scienze e della lingua dei romani II.djvu/43

Da Wikisource.

39

chiedevano, sopra la moderazione, la castità, ed altre virtù. Nel tempo di tali declamazioni capitava non di rado uno degli schiavi, ovvero una delle schiave confidenti della Dama filosofessa, che le porgeva una letterina di uno de’ suoi amanti. Ciò serviva subito ad impor silenzio all’oratore fintantochè quel caro foglio fosse stato letto, ed avesse ottenuta la debita risposta; ed allora il Panegerista della castità, e della moderazione seguitava a parlare con egual pompa1. L’esito di questa schiavitù riusciva comunemente così funesto, come difficile, e penoso era stato il servizio stesso2. Quando i poveri mercenarj passato avevano i loro anni più floridi nella casa di un Grande, e s’erano quindi rovinata la salute pel modo stravagante di vivere, allora coi più frivoli pretesti ne venivano essi, al pari degli altri spossati, ed inservibili schiavi, espulsi nella vecchiaja, e morivano quindi di disperazione, e di fame abbandonati, e disprezzati da tutto il mondo. Qualche volta fu eziandio lor forza di abbandonare le case dei Ricchi a motivo degli Indovini, ed Esorcizzatori che spacciavansi per Caldei, Egizj, e Persiani, e alle cui va-

  1. Ib.
  2. I. 700. 701.