Pagina:Strenna dell'Uomo di pietra per l'anno 1860.djvu/69

Da Wikisource.

tendevano quelle strane teorie. Per essere mescolati in quelle novità moltissimi protestanti, scismatici ed ebrei, si lusingava talvolta d’un felice rivolgimento in favore dell’ortodossia. Ma il Papa della buona gente rispose alle lusinghe del papa di Roma con un invito a pranzo e le trattative rimasero lì.

Allora il Russo, quell’altro papa del Nord, cominciò ad esserne aombrato lui; e stringi di qua e soffia di là, per opera dei papi e per cagione del terzo, soprastava alla Germania una bruttissima guerra. A tutti i patti non avrebbero voluto che il mondo s’innamorasse d’una morale così chiara, facile ed allegra. Dove avrebbero mai più trovato i loro cosacchi, i loro gesuiti? La paura era legittima.

Il Papa della buona gente, Giovanni Mayer d’ottima memoria, offerse una transazione. Egli si toglieva due anni di tempo a uscir dall’Europa purchè gli promettessero di non guastare i suoi disegni in Asia ed in Australia. Detto fatto: egli mandò sui confini della Siria alcune migliaia de’ suoi devoti con un carico di magliuoli di vite del Reno e di Sciampagna; e poichè ebbe notizia che i terreni fruttificavano largamente e che le piante avevano prosperato, s’imbarcò con un’allegra moltitudine di seguaci e prese stanza nella sua nuova patria.

I gesuiti sogghignavano guardando alla poca solidità di queste missioni intraprese senza il vero zelo nei paesi Arabi e dei Turcomanni. Giovanni Mayer rideva e canterellava, giurando che il vin del Reno spremuto sulle rive del lago d’Aral era migliore dell’originale.

Le tribù indigene che vagavano all’intorno s’invogliarono assai del bel metodo di vivere dei nuovi arrivati. Lavorar discretamente, camparsela tranquilli ed allegri, e far festa dei tre giorni l’uno era meglio che faticar notte e giorno per isvaligiare una carovana ogni due anni. A dirla breve, senza tante prediche si convertirono: non è detto se si battezzassero, ma si sa per certo che fissarono la loro dimora, che cominciarono a coltivar la terra, a parlare le lingue occidentali, e a farsi civilizzabili. Cresceva l’emigrazione dall’Europa, crescevano le conversioni degli Asiatici, e la nuova federazione dell’Asia Centrale diventava un’imponente novità. Il dispotismo russo restò scornato almeno da quella parte.

Intanto l’Europa, abbandonata da’ suoi migliori cittadini e minata nuovamente dalle mene dispotiche e religiose, soggiaceva a nuove convulsioni. L’orgoglio e la scioperataggine penetrarono a