Pagina:Vasari - Le vite de' piu eccellenti pittori, scultori, et architettori, 3-2, 1568.djvu/163

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buono e grazia che egli aveva insino allora dato a tutte le sue figure. Fece dunque all’entrare del chiostro in un canto Cristo nell’orto, fingendo l’oscurità della notte illuminata dal lume della luna tanto bene, che par quasi di giorno; e mentre Cristo ora, poco lontano si stanno dormendo Pietro, Iacopo e Giovanni, fatti di maniera tanto simile a quella del Duro, che è una maraviglia; non lungi è Giuda che conduce i giudei, di viso così strano anch’egli, sì come sono le cere di tutti que’ soldati fatti alla tedesca, con arie stravaganti, ch’elle muovono a compassione chi le mira della semplicità di quell’uomo che cercò con tanta pacienza e fatica di sapere quello che dagl’altri si fugge e si cerca di perdere per lasciar quella maniera che di bontà avanzata tutte l’altre e piaceva ad ognuno infinitamente. Or non sapeva il Puntormo che i tedeschi e’ fiaminghi vengono in queste parti per imparare la maniera italiana che egli con tanta fatica cercò, come cattiva, d’abandonare? A lato a questa, nella quale è Cristo menato dai giudei inanzi a Pilato, dipinse nel Salvatore tutta quell’umiltà che veramente si può immaginare nella stessa innocenza tradita dagl’uomini malvagi, e nella moglie di Pilato la compassione e temenza che hanno di se stessi coloro che temono il giudizio divino; la qual donna, mentre raccomanda la causa di Cristo al marito, contempla lui nel volto con pietosa maraviglia. Intorno a Pilato sono alcuni soldati tanto propriamente nell’arie de’ volti e negl’abiti tedeschi, che chi non sapesse di cui mano fusse quell’opera, la crederebbe veramente fatta da oltramontani. Bene è vero che nel lontano di questa storia è un coppieri di Pilato, il quale scende certe scale con un bacino et un bocale in mano, portando da lavarsi le mani al padrone, è bellissimo e vivo, avendo in sé un certo che della vecchia maniera di Iacopo. Avendo a far poi in uno degl’altri cantoni la ressurrezione di Cristo, venne capriccio a Iacopo, come quello che non avendo fermezza nel cervello andava sempre nuove cose ghiribizzando, di mutar colorito, e così fece quell’opera d’un colorito in fresco tanto dolce e tanto buono, che se egli avesse con altra maniera che con quella medesima tedesca condotta quell’opera, ella sarebbe stata certamente bellissima, vedendosi nelle teste di que’ soldati, quasi morti e pieni di sonno in varie attitudini, tanta bontà, che non pare che sia possibile far meglio. Seguitando poi in uno degl’altri canti le storie della Passione, fece Cristo che va con la croce in spalla al monte Calvario e dietro a lui il popolo di Gierusalem che l’accompagna, et innanzi sono i due ladroni ignudi, in mezzo ai ministri della giustizia, che sono parte a piedi e parte a cavallo, con le scale, col titolo della croce, con martelli, chiodi, funi et altri sì fatti instrumenti; et al sommo, dietro a un monticello, è la Nostra Donna con le Marie che piangendo aspettano Cristo, il quale essendo in terra cascato nel mezzo della storia, ha intorno molti giudei che lo percuotono, mentre Veronica gli porge il sudario accompagnata da alcune femine vecchie e giovani, piangenti lo strazio che far veggiono del Salvatore. Questa storia, o fusse perché ne fusse avertito dagl’amici, o vero che pure una volta si accorgesse Iacopo, benché tardi, del danno che alla sua dolce maniera avea fatto lo studio della tedesca, riuscì molto migliore che l’altre fatte nel medesimo luogo. Conciò sia che certi giudei nudi et alcune teste di vecchi sono tanto ben condotte a fresco, che non si può far più; se bene nel tutto si vede sempre servata la detta maniera tedesca. Aveva dopo queste