Pagina:Verne - Il giro del mondo in ottanta giorni, Milano, Treves, 1873.djvu/132

Da Wikisource.

se non pel motore e l’apparecchio svaporatore, ai tipi delle Messaggerie francesi, quali l’Impératrice e il Cambodge. Mentre, secondo i calcoli degl’ingegneri, questi possono imbarcare un peso d’acqua eguale al loro proprio peso prima di sommergere, i battelli della compagnia peninsulare, il Golconda, il Corea, ed infine il Rangoon, non potrebbero imbarcare il sesto del loro peso senza colare in fondo.

Laonde, col cattivo tempo, conveniva pigliare grandi precauzioni; bisognava talvolta mettere alla cappa piccolo vapore. Era una perdita di tempo che non sembrava turbare Phileas Fogg in nissun modo, ma di cui Gambalesta si mostrava sommamente irritato. Egli accusava allora il capitano, il macchinista, la Compagnia, e mandava al diavolo tutti coloro che s’impicciano di trasportare viaggiatori. Fors’anco, il pensiero di quel becco a gas che continuava a bruciare per conto suo nella casa di Saville-row, entrava per molto nella sua impazienza.

«Ma avete dunque gran fretta di giungere a Hong-Kong? gli chiese un giorno il detective.

— Altro che! rispose Gambalesta.

— Credete che il signor Fogg abbia premura di prendere il piroscafo di Yokohama?

— Una premura spaventevole.

— Voi dunque credete ora a questo singolare viaggio intorno al mondo?

— Assolutamente. E voi, signor Fix?

— Io? io non ci credo!

— Burlone!» rispose Gambalesta, strizzando l’occhio.

Questa parola lasciò l’agente sopra pensiero. Quel qualificativo lo inquietò, senza saperne proprio il perchè. Il Francese lo aveva forse indov