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il paradiso delle signore

to ho rimpianto lo sbaglio che altri ha commesso! Troppo leggermente v’hanno accusato... Ma ormai che il male è fatto, volevo soltanto dirvi che tutti nel magazzino sanno oggi il vostro affetto per i fratelli.

E continuò con una cortesia rispettosa alla quale le ragazze del Paradiso non erano molto avvezze da parte sua. Dionisia, sempre piú turbata, sentiva ora una gioia immensa inondarle il cuore. Dunque lui lo sapeva ch’ella non s’era data a nessuno! Tutt’e due camminavano in silenzio, accanto accanto; e il Mouret cercava di regolare i suoi sui piccoli passi del bambino. I rumori lontani di Parigi venivano a morire sotto le ombre nere dei grandi alberi.

— Non posso offrirvi altro che una riabilitazione, signorina — riprese egli. — Naturalmente se volete ritornare al magazzino...

— Non posso... La ringrazio lo stesso, ma son già impegnata con altri.

Lo sapeva; gliel’avevano detto ch’era dal Robineau. E, tranquillamente, come se parlasse a un amico, si mise a discorrere di quest’ultimo, e gli rese giustizia: un giovane d’intelligenza vivace, ma soltanto un po’ troppo nervoso; finirebbe male; il Gaujean l’aveva imbarcato in un affare grossissimo, e ci resterebbero l’uno e l’altro. Allora Dionisia, vinta da quella familiarità, si aprí un po’ piú, lasciò intendere che lei stava dalla parte dei grandi magazzini, in quella battaglia fra loro e il commercio minuto. Si riscaldava, citava esempi, si mostrava al corrente della questione, metteva perfino innanzi qualche idea larga e nuova.

Il Mouret, preso da quella grazia schietta, l’ascoltava con meraviglia, cercando distinguere nel


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