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Pagina:Zola - Nana - Pavia - 1881.pdf/186

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frusta, le rovine dell’antica abbadia di Charmont, nascoste fra gli alberi; fu una gran delusione. Le donne trovarono che non valeva la pena di scomodarsi, per qualche mucchio di macerie, coperte di rovi, con una mezza torre diroccata. Affe! non metteva conto far due leghe. Il cocchiere, allora, indicò loro il castellò, di cui il parco cominciava presso l’abbadia, consigliando loro di mettersi per un sentieruolo che rasentava il muro; né farebbero il giro, mentre le carrozze andrebbero ad aspettarle sulla piazza del villaggio. Asserì che era una bellissima passeggiata.

La brigata accettò.

— Capperi! Irma non si tratta male! disse Gaga, fermandosi davanti ad un cancello, nell’angolo del parco, sulla strada.

Tutti guardarono, silenziosamerite, le macchie fronzute che sbarravano il cancello. Poi, seguirono il muro del pirco, lungo la stradicciuola, alzando gli occhi per ammirare gli alberi i cui rami sporgevazio iù uri folto arco di verzura, sulla viuzza.

In capo a cinque minuti si trovarono davanti ad un altro cancello; da questo si vedeva un’ampia prateria, ove due quercie secolari gettavano grandi macchie d’ombra, e cinque minuti più in là, un terzo cancello, offerse al loro sguardo un viale immenso, un androne tenebroso, in capo al quale il sole metteva un punto d’oro. Uno stupore, da prima silen21080, strappava loro poco a poco tronche esclamazioni. Si erano ben provati a motteggiare, con un zinzino d’invidia; ma, decisamente, erano vinti. Che potenza, quella Irma! Che forte concetto, quel varco immenso, principesco, dava della donna!

Gli alberi continuavano, le cancellate si avvicendavano e sempre ricomparivano dei monti d’edera, scorrenti sulle Inura, dei tetti di padiglioni che oltrepassavano la cinta, delle cortine di pioppi che tenevano dietro a folte macchie di olmi e di faggi. Non finiva più dunque quel parco?

Le donne avrebbero voluto vedere l’abitazione, stanche di andar in giro continuamente senza scorger altro, ad ogni intervallo, che degli sfondi di bosco e di fogliame. Afferra-