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Poesie scelte (Pontano)/La madre Arianna

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La madre Arianna

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Giovanni Pontano - Poesie scelte (1874)
Traduzione dal latino di Pietro Ardito (1874)
La madre Arianna
XV XVII
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La madre Arianna


si lamenta su la tomba della figlia Lùcia.


Togli questi panierini,
Questa lana raffinata:
Con la lana e i canestrini,
To’ il mio duolo, o figlia amata.4

Prendi l’ago e il filo, e cara
Questa tela ancor ti sia:
E con essi to’ l’amara
Pena e il pianto, o Lùcia mia.8

Togli il fuso e la rocchetta,
Ed il lino ond’essa è piena:
Con la rocca e il fuso accetta
Il mio pianto e la mia pena.12

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Queste lamine pur togli,
E quest’aurei miei presenti:
E con essi, o Lùcia, accogli
Il mio duolo e i miei lamenti.16

Abbi, o cara, questo crine,
Queste amabili cosette:
To’ il ventaglio e le piccine
Che io ti porto forbicette.20

Questi crini ch’ho intrecciati,
Te’ gli scrigni pur con loro,
E i carini ch’ho recati
Fusaiuoli a gemme e ad oro.24

Queste trecce, e to’ la vesta
Che di seta io feci bella,
Prendi il cinto, o figlia, e questa
Trapuntata reticella.28

Togli, o Lùcia, il crine mio,
Le mie lagrime in tributo:
Tu m’aspetta, e tosto anch’io
Sarò frale e cener muto1.32

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Ariadna mater


queritur ad Luciae filiae tumulum.


Nata, cape hos calathos, depexae et munera lanae,
Cum lana et calathis accipe et has lacrymas.



Nata, et acus, et fila cape, et cape linea texta,
Cumque his atque illis accipe et has lacrymas.



Nata, colum fusumque cape, et simul indita lina,
Cumque colo et fusis accipe et has lacrymas.


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Nata, cape has et bracteolas, haec aurea dona,
Cumque his atque illis accipe et has lacrymas.



Accipe et hos crines, atque haec tibi munera grata,
Flabellum, et tenues accipe forficulas.



Accipe et hos crines, cumque his et scrinia, et aureos
Accipe verticulos, accipe gemmeolos.



Accipe et hos crines, cumque his bombicyna texta,
Et zonam, et pictum hoc accipe reticulum.



Accipe, nata, meos crines; lacrymasque, meosque
Expecta et cineres, Lucia, et inferias.




Note

  1. Dai libri Tumulorum.