<dc:title> Il Misogallo </dc:title><dc:creator opt:role="aut">Vittorio Alfieri</dc:creator><dc:date>1789-1798</dc:date><dc:subject></dc:subject><dc:rights>CC BY-SA 3.0</dc:rights><dc:rights>GFDL</dc:rights><dc:relation>Indice:Gli epigrammi le satire, il Misogallo di Vittorio Alfieri (1903).djvu</dc:relation><dc:identifier>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Il_Misogallo_(Alfieri,_1903)/Epigramma_LVI&oldid=-</dc:identifier><dc:revisiondatestamp>20201231193606</dc:revisiondatestamp>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Il_Misogallo_(Alfieri,_1903)/Epigramma_LVI&oldid=-20201231193606
Il Misogallo - Epigramma LVI Vittorio AlfieriGli epigrammi le satire, il Misogallo di Vittorio Alfieri (1903).djvu
Rubano i Galli tutto agl’Italiani;
Che, non avendo mani,
Regalan lor per giunta anco l’onore.
Ma quelli lo rifiutan con orrore,
Qual moneta, che in Francia non ha corso.
Il tristo Onor, sprezzato
Non men che dal rubante dal rubato,
Come un can bastonato
Dando all’Italia il dorso,
Verso i Tedeschi a tutte gambe corre,
A veder se il pur possono raccorre.