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cciv | Prefazione |
E in ogni strato eravi |
In molte foglie poi |
- ↑ Allude agli amori che, da monsignore, Leone aveva avuto con la bellissima moglie dello svizzero Pfyffer, comandante delle guardie di Palazzo, Al qual proposito erano stati fatti anche quest’altri versi:
Passando Della Genga, un forestiero
Domandò: — Quello è il Santo Padre, è vero?
E il Capitan de’ Svizzeri che udì,
Rispose: — Santo, no; ma Padre, sì.
- ↑ Perchè appassionatissimo per la caccia; onde l’altro noto epigramma:
Quando il Papa è cacciatore
I suoi Stati son le selve,
I ministri sono i cani
Ed i sudditi le belve. - ↑ A cui Leone restituì il funesto monopolio delle scuole del Collegio Romano, le quali, da Clemente XIV in poi, erano state rette da sacerdoti secolari.
- ↑ Non so a che dissapore tra lui e il cappuccino cardinal Micara alluda. Forse, alla fallita missione del Micara presso il Re di Napoli, per ripristinare l’atto di vassallaggio della Ghinea.
- ↑ Pietro Fumaroli, suo favorito, “homme de si mauvaise renommée, que nous avons nous même, tout enfant, entendu dire à Della Genga,„ (cioè lo stesso Leone XII), "alors vicaire de Rome, qu’ il avait du l’éloigner de lui à cause de sa vie scandaleuse. Le Pape l’appela près de lui, il devint son confident et son ami. C’était un ancien entrepreneur de travaux publics, qui s’était enrichi dans