Affronti e Confronti/XVI
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XVI
Dunque, alle sei e mezza mi alzai. Leandro faceva sogni beati e non si svegliò neppure al rumore del mio rasoio. La sera precedente, prima di andare a dormire, mi preparò tutto l’occorrente per l’indomani. Questa volta la sala da pranzo era chiusa, quindi, mi diressi da basso, dove Lisa ci aspettava. Con grande sorpresa vennero anche Clementina, Nina ed Edoardo, nonché nonno Alcide, nonna Giusi e nonna Ida.
La Messa durò poco meno di un’ora. Poi, rientrati, incrociammo Leandro. Tony aveva ragione. Leandro aveva acceso la pipa, lo capii dall’odore di tabacco. Poi disse:
«Sto usando la pipa e l’accendino, con il tabacco che mi avete regalato voi e, per farmi la barba, sto adoperando la lametta che mi hai regalato tu».
Ne fummo tutti contenti, poi ci fu la colazione, quindi un altro bel giro per la città. Il pranzo, quel giorno, iniziò alle dodici in punto, perché le portate furono numerose. Con grande sorpresa, venne anche Ines a cui Leandro offerse il pranzo, che terminò all’una e mezza. Poi dovetti cambiarmi. Un quarto d’ora dopo fummo di nuovo nella hall.
«Allora, vado a prendere il pulmino», disse il signor Bardi. «Quanti siamo?».
Ci contammo. Eravamo in otto, perché con noi ci furono anche Nina ed Edoardo, ma poi si aggiunse anche Francesco. Nove persone, dunque.
Passammo uno splendido pomeriggio al mare, ridendo, scherzando, ascoltando musica; il direttore, infatti ci aveva prestato la radio con alcuni cd, oltre ad averci consegnato l’occorrente per far merenda. In quel mentre ricevetti la telefonata di mia madre.
«Senti», mi disse, «quando ieri mi hai telefonato ho dimenticato di chiederti una cosa. Ad un certo punto della trasmissione Biagi ti ha chiesto cosa fosse successo in albergo per causa tua. Puoi dirmelo?».
Le risposi di no, poi mi chiese dove fossi e io le raccontai che mi trovavo a Fregene, e di lì a poco, avrei fatto un tuffo in acqua. Tutto andò come previsto. Anche Tony volle tuffarsi in acqua con Leandro. Anche Edoardo si tuffò e poco dopo Nina lo vide scomparire e si spaventò. Ma subito, eccolo riaffiorare di nuovo in superficie, con grandi applausi. Edoardo era pimpante più che mai. Poi ci disse che l’indomani, assieme a Nina, avrebbe voluto venire con noi a vedere l’opera. Era arrivato il momento della merenda che facemmo a suon di musica, fotografie e barzellette. Alle sette cenammo e, anche questa volta, la cena fu veramente abbondante.